Che cos’è la flessibilità

 La flessibilità è da intendersi come una gamma di movimenti delle articolazioni illimitata e indolore. L'articolazione è circondata da tessuti molli di muscoli, legamenti, tendini, capsule articolari e pelle. Questi tessuti molli supportano il funzionamento delle articolazioni. La struttura muscolo-scheletrica di ogni persona però è diversa e quindi la flessibilità è diversa da individuo a individuo. La gamma di movimenti è influenzata dalla mobilità e dall'elasticità dei tessuti molli che circondano l'articolazione. Una mancanza di stretching e di attività fisica può portare ad un accorciamento dei tessuti molli.

E’ credenza comune che per svolgere la pratica dello yoga bisogna essere flessibili. In realtà lo yoga è una pratica che ci aiuta ad incrementare la nostra flessibità quindi è un’ottimo esercizio per tutti.

Se parliamo di flessibilità  e di come poter fare qualcosa per incrementarla è necessario citare tre tipologie di tessuti: i tendini, i legamenti e la fascia muscolare: 

  • I tendini sono i tessuti forti che collegano le ossa ai muscoli, sono rigidi e gestiti dalla coordinazione motoria fine. Hanno un allungamento di appena il 4 percento e possono rompersi se costretti ad allungarsi. 

  • I legamenti sono più elastici rispetto ai tendini. La loro funzione è quella di legare le ossa all'interno delle capsule articolari, si raccomandacomunque di evitare di allungare eccessivamente i legamenti in quanto possono destabilizzare le articolazioni e causare lesioni. 

  • La fascia muscolare rappresenta circa il 30 percento della massa totale di un muscolo ed è il principale contributo alla resistenza al movimento dei muscoli. La fascia separa le singole fibre muscolari e fornisce la struttura. 

Di tutti i componenti strutturali del nostro corpo che limitano la nostra flessibilità, la fascia muscolare è l'unica che possiamo allungare in sicurezza. Ogni corpo ha la sua unicità, per fare yoga non serve essere degli atleti, il principio che deve guidarci è che in ogni esercizio intrapreso dobbiamo pensare di seguire dove ci porta il nostro corpo senza spincerci mai oltre il proprio limite in modo brusco. La regola è che si lavora con gradualità e pazienza, arriviamo dove riusciamo e ci fermiamo. In questo stato il nostro corpo continua a lavorare, la respirazione aiuta a sopportare la fatica, fa lavorare i nostri muscoli e tutti i tessuti che li sostengono. 

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