Yoga e Parkinson

  

lo yoga è una pratica molto utile per affrontare la patologia di Parkinson. Posizioni di yoga, tratte dallo Yin Yoga e Vinyasa Yoga sono infatti adatte a mantenere un buon grado di flessibilità, esercitare l’equilibrio, la muscolatura e distendere i tessuti connettivi più profondi del nostro corpo.

Lo stretching che ne deriva infatti è destinato a coinvolgere tutto il corpo e, a seconda della posizione assunta, è focalizzato su aree specifiche. Il muscolo lavora nelle posizioni più dinamiche ma poi può riposare favorendo la sua distensione completa - unita a quella dei tessuti più profondi - nelle posizioni dell yin yoga. 

La respirazione è fondamentale per distendere i tessuti, ossigenarli e ridurre la fatica. Senza una respirazione consapevole non si parlerebbe di yoga. Lo yoga infatti non è solo esercizio fisico ma anche esercizio per mantenere una buona salute mentale. 

Durante l’esercizio i pensieri si allontanano da preoccupazioni, negatività e paure. Ogni volta che ci dedichiamo al nostro corpo e alla nostra salute mentale diventiamo attivamente protagonisti e artefici del nosto benessere e questo è un traguardo di cui andare fieri.

Durante lo yoga, anche solo nel momento di assumere e mantenere una posizione, la mente si focalizza sul corpo, lo ascolta, lo aggiuta, segue il resipro e in pochi attimi si superano le difficoltà percepite di mantenere la posizione stessa. Il respiro aiuta a superare la fatica percepita e distende i tessuti del corpo e la mente. 

Anche nella patologia di Parkinson (cosi come per chiunque si avvicini per la prima volta allo yoga e non è abiutato alle sue posizioni) la fisicità di ognuno potrebbe richiedere adattamenti e supporti (cuscini, blocchi, coperte) per agevolare l’entrata nella posizione e il suo mantenimento.

Nella posizione non si deve sentire dolore, se questo accade, è necessario fermarsi ed eventualmente trovare la giusta soluzione per sentire il proprio corpo a suo agio per prepararsi a trarne il massimo beneficio. Massimo beneficio che è solo nostro, in quel momento preciso e di nessun altro.

Assumendo con costanza sia posizioni statiche sia svolgendo brevi sequenze di passaggio tra una posizione e l'altra, giovani e e meno giovani potranno trarre benefici nel raggiungimento di un benessere quotidiano fisico e mentale che agisce su corpo e sull'umore.

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